DAL GRAND TOUR ALLE RICERCHE DEL 900: uno sguardo sull’incisione – con Patrizia Foglia
Aspetti storici, stilistici e antiquariali della raffigurazione a stampa del paesaggio. Preludi di fine Ottocento e avanguardie del Novecento. Centri, scuole, artisti, valori di mercato. |
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Partenza secondo semestre (da febbraio) |
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Docente
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Livello Cicli tematici
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I corsi saranno attivati con un minimo di 8 iscrizioni e chiusi con un tetto massimo di 15 |
Un ciclo suddiviso in due capitoli per abbracciare l’incisione come arte sublime e fonte iconografica che ha permesso alle immagini di circolare velocemente sia tra gli artisti sia tra un pubblico che si fa sempre più ampio.
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La Veduta Incisa. Dal XVI secolo a fine Ottocento (3 incontri – 9 ore)
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Incisioni del Novecento. Preludi di fine Ottocento e avanguardie (3 incontri – 9 ore)
Il il Ciclo è articolato in due moduli per complessivi sei incontri (3 ore ciascuno)
1. La veduta incisa
Un percorso del vedutismo a stampa dal XVI secolo sino all’immagine moltiplicata nelle guide del Grand Tour e nell’editoria periodica di fine Ottocento. A partire dal XVI secolo cresce gradualmente l’interesse per la veduta, non solo raffigurata attraverso la pittura, che resta senza dubbio la forma espressiva che più ha saputo affrontare questo tema, ma anche attraverso le stampe che ritraggono gli scorci di un’Italia che sarebbe diventata meta del viaggio di studio, verso la conoscenza dell’arte e della natura. In Italia accorrono migliaia di visitatori, illustri esponenti del mondo culturale ed artistico d’oltralpe alla ricerca del sapere. Affascinati dalle bellezze naturali del bel Paese, danno incremento con le loro numerose richieste, e in alcuni casi realizzando essi stesi veri e propri reportage di viaggio, al proliferare di opere che hanno appunto la veduta come soggetto. Le stampe, per la peculiarità di essere moltiplicabili, acquistano gradualmente un posto di rilievo. Famosi i casi di Canaletto, Bellotto, Visentin ma tanti altri artisti fecero la loro fortuna anche attraverso il collezionismo di stampe, presso un mercato sempre più allargato.
Numerosi sono i rapporti rintracciabili tra pittura e incisione, per quanto attiene al soggetto della veduta e molti sono anche gli aspetti politico-sociali. Il modulo intende fornire degli spunti di indagine attraverso la presentazione delle più significative esperienze dal Cinquecento in poi. “Esso [il paesaggio] è più della somma delle parti, dei singoli frammenti del nostro sguardo dispersi lungo il tempo della sensibilità, più dell’attrazione dei processi psichici: è anima di un’infinita e magica concatenazione delle forme. La sua idea si sviluppa nella storia, ma anche nel singolo individuo, attraverso effetti di tempo e di spazio uniti nel ritmo delle linee e superfici che l’uomo sa comporre come per istinto. Ogni epoca e ogni popolo sembra aver prodotto culturalmente il proprio paesaggio”.
Attenzione sarà dedicata ad una particolarità di tale produzione, quella della creazione di stereotipi figurativi, grazie ai quali collegare i diversi aspetti peculiari del territorio, dando a quest’ultimo un’immagine serena e accogliente. E lo stereotipo diverrà ancor più diffuso con l’affermarsi dell’editoria periodica illustrata. I giornali illustrati distribuiti su scala nazionale avevano l’esigenza di diffondere una conoscenza sommaria, legata solo ad alcuni monumenti significativi o a luoghi ritenuti più importanti. Spesso gli editori pubblicavano album di vedute dove Firenze era identificata con Palazzo Vecchio, Roma con il Colosseo e via di seguito. A tale produzione si riserverà un’analisi nell’ultima giornata di seminario.