CorsiArte_Degas_Famiglia Belelli

UN MINUTO DI STORIA DELL’ARTE – PITTURA EUROPEA: Quei bianchi di Degas che colpirono Banti

La famiglia Bellelli,
di Edgar Degas, 1858−1867,
Parigi, Musée d’Orsay

Piccoli estratti dai nostri corsi per

UN MINUTO di STORIA dell’ARTE

Complessi e troppo spesso trascurati sono i possibili contatti tra i Macchiaioli, allora riuniti tra i tavoli del Caffè Michelangelo, e i francesi Manet e Degas di passaggio a Firenze nel 1858.

Dall’intreccio dei corsi Pittura europea dell’Ottocento e Pittura italiana dell’Ottocentocondotti da Simona Bartolena, quei bianchi di Degas che colpirono Banti:


«L’incontro però è testimoniato da diverse fonti, tra le quali una lettera che Banti scrisse all’amico Boldini, raccontandogli quegli anni: “Rammento di aver veduto il famoso impressionista [Degas] a Firenze, andammo al suo studio con Altamura Padre, egli stava dipingendo un quadro di due o tre figure. Rammento non troppo bene, come in un sogno, una donna con bambino, e non so che altro; rammento dei bianchi, un non so che di abbigliamenti bianchi che mi assomigliava un poco al Vandich [sic]”. I disegni e gli studi eseguiti da Degas per giungere alla versione definitiva del quadro, che gli artisti fiorentini ebbero modo di vedere finito solo anni più tardi, testimoniano il lavoro di Degas sull’intonazione dei valori massimi negli scuri e nei chiari, su cui poi accordare la gamma cromatica del dipinto. Un metodo fondato sugli “effetti di valori e di toni decorativi”, un tipo di ricerca che certo avrà suscitato l’interesse dei pittori del Michelangelo, impegnati in quegli anni a superare l’influenza di matrice morelliana con la sperimentazione di accordi cromatici più liberi»


©Simona Bartolena per CorsiArte

Corso Pittura Europea dell’Ottocento, dal 1789 al 1886, un percorso negli anni dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese fino all’età del Romanticismo giungendo all’epoca borghese dove i nuovi linguaggi della realtà si muovono tra impressione e simbolo…

Immagine in evidenza: Edgar Degas, La famiglia Bellelli, 1858 − 1867, olio su tela. Parigi, Musée d’Orsay