CORTILI APERTI 2015 presso SIAM – 24 maggio 2015

CORTILI APERTI 2015 presso SIAM – 24 maggio 2015

CORTILI APERTI 2015 presso SIAM – 24 maggio 2015 dalle ore 10.00 alle ore 19.00
 

In occasione della XII edizione di “Cortili Aperti”, in  collaborazione con la Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri e il Gruppo Giovani dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, lo Studio per il Restauro “L. Parma” presenta “èXTRA: 12 ARTISTI FUORI DI Sé”, riflessione sulla pratica del ritratto contemporaneo, a cura di Daniele Piparo e Fulvio Ravagnani.

In un’epoca in cui il ritratto borghese su committenza sembra svanito, in cui la pratica dell’autoscatto si è sdoganata con i selfie e gli strumenti per riprodurre volti sono alla portata di tutti senza che richiedano alcuno sforzo creativo, che fine hanno fatto i ritratti?

Se nelle civiltà delle origini le prime raffigurazioni umane avevano dei risvolti magici e sacrali, bisogna aspettare la Grecia del  IV secolo a.C.  per arrivare ad una concezione moderna del ritratto. Nel Medioevo il ritratto sparisce nuovamente, perché l’arte impregnata di cristianesimo preferisce lavorare con l’astrazione e il simbolo. Sarà solo il Rinascimento, che riflettendo gli ideali classici, porterà nuovamente in luce il ritratto: pensiamo ai capolavori di Masaccio in Italia e a quelli di Jan van Eyck in Olanda. Nei secoli successivi tutti i grandi maestri si sono cimentati con il ritratto: Ingres, David, Canova, Goya, Courbert, Daumier. All’inizio del XX secolo, con l’avvento delle avanguardie, il ritratto diventa gradualmente sempre più anti-naturalistico: Klimt contornava le sue figure di creazioni geometriche e Picasso nel ritratto di Geltrude Stein, sperimenta per la prima volta suggestioni cubiste, mentre per gli espressionisti Otto Dix, Oskar Kokoschka ed Egon Schiele, assume grande rilievo il tratto fino ad arrivare allo sviluppo della dimensione onirica con il surrealismo di Salvador Dalì. Dalla metà del XX secolo l’interesse verso la rappresentazione figurativa svanisce in favore dell’astrattismo e il testimone dell’arte del ritratto finisce in mano alla fotografia; solo Bacon, Wharol e pochi altri sperimentano ancora.

E oggi, quale significato assume il ritratto nella rappresentazione contemporanea?

Le opere in mostra rispondono, in modo diverso, a questo quesito: il percorso espositivo, a tratti giocoso e irriverente, è il racconto di volti e corpi costruiti e fondati sulla sintesi di precise necessità: (ascolto e spazio) il racconto dell’altro e del “fuori di sé” che obbliga l’artista oltre l’autoreferenzialità e (canto e tempo) l’unicità del proprio sguardo sul mondo che, nascendo da una sensibilità sola, ridefinisce continuamente le regole di un racconto globale.

Così, invenzione, colore, sovrapposizione, stratificazione, interazione, matericità, decostruzione, sintesi estrema, vuoti e abusi, diventano i modi e le forme delle facce dell’arte, talvolta creature di una fantasia ibrida e meticcia di cui sembriamo avere memoria, e che ci sussurrano un’assonanza tra ciò che crediamo di essere e lo sconosciuto in cui, segretamente, ci riconosciamo.

Location

Lo Studio per il Restauro “L.Parma”, all’interno dell’ottocentesco palazzo SIAM di via Santa Marta n.18 a Milano, si presta come luogo di un allestimento non convenzionale: le opere dialogano negli spazi adiacenti al laboratorio, quasi a segnarne i confini, e al suo interno, immerse tra gli strumenti del mestiere del restauratore: artigiano del fare e della cura, dello sguardo, dell’ascolto.

Artisti

Alessandro D’Aquila, Angela Florio, Giovanni Hänninen, Davide Leggio, Simone Mellano, Dario Maglionico, Francesco Messina, Giorgio Pignotti, Carlo Alberto Rastelli, Stefania Ruggiero, Leandro Russo, Matteo Sclafani

Orari e info:

24 maggio dalle 10.00 alle 19.00
27 maggio dalle 18.00 alle 21.00 (finissage)

Studio per il Restauro “L. Parma”
Via Santa Marta 18 – Milano
segreteria@siam1838.it
02/86450125

invito 24 maggio CORTILI APERTI SIAM
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