Vero o Falso? - nuovo corso monografico

Vero o Falso? – nuovo corso monografico

Il tema dell’originalità sotto il profilo dell’analisi dei materiali costitutivi nei dipinti su tela e tavola ai fini di discernere pertinenze, anacronismi, falsificazioni con esempi dal XVI  al XIX secolo. Accanto all’individuazione delle caratteristiche generali che contraddistinguono i materiali artistici nel tempo, sarà affrontato il tema  attraverso la diagnostica scientifica, capace di offrire un contributo determinante.
Orario
da stabilire
Date
da stabilire
Docente
Elena Chiesa
Livello
Monografico – 12 ore
I corsi saranno attivati con un minimo di 8 iscrizioni

Elementi per il riconoscimento dell’autenticità nei dipinti su supporto mobile con l’ausilio della diagnostica scientifica

Il concetto storico di ‘originalità’

Il termine ha assunto valenze differenti in relazione ai valori culturali ed estetici della propria epoca. Quanto oggi ci appare inaccettabile, in quanto atto di ripristino posteriore e falsificante di parti di un’opera d’arte, in passato è stato auspicabile. La pratica copistica, banco di formazione degli artisti sin dall’antichità, ha immesso nel mercato collezionistico opere sulle quali è difficile esprimere un giudizio definitivo, poiché nate, in molti casi, negli stessi anni degli originali e in competizione qualitativa con le opere di riferimento.
La storiografia delle arti a partire dall’Ottocento, accanto alla cultura della conservazione, ha enucleato un concetto di autenticità complesso e rigoroso, in cui la verifica della originalità e autografia dei materiali messi in atto dall’artista è la base da cui partire per pronunciarsi sull’opera.

I materiali dell’arte, lo sguardo del conoscitore e l’occhio della scienza: tecniche e materiali artistici, strumenti e metodi della diagnostica

L’opera d’arte, scandita nei suoi elementi, che i partecipanti saranno chiamati a cogliere e interpretare visivamente, sarà affrontata attraverso le competenze analitiche della storiografia e della valutazione sensoriale, con l’ausilio degli strumenti scientifici, mettendo in luce le potenzialità della diagnostica nel chiarirne l’identità dell’opera e disambiguare quesiti di ricerca.
La natura dei pigmenti, dei leganti, dei supporti, le tracce nascoste del disegno d’impostazione, le stesure dei film pittorici, dati non disponibili alla percezione diretta, sono indagati e descritti con rigore dalla diagnostica scientifica, offrendo elementi di raffronto ed esercizio interpretativo in sinergia con le osservazioni che l’esperto d’arte elabora sull’opera.
Cogliere pienamente le caratteristiche dei materiali artistici nelle diverse epoche consente di discernere atti di falsificazione da opere originali, imparando a distinguere tecniche e procedure di contraffazione.
L’individuazione e la valutazione degli interventi di restauro, che spesso interessano le opere d’arte del passato, sono elementi importanti per cogliere l’identità genuina dei dipinti ed avanzare ipotesi interpretative e attributive fondate.
Nel contesto della valutazione delle opere d’arte un elemento di cruciale importanza è costituito dalla firma. Concepire le firme da un punto di vista materiale, accanto ai dati di grafia e di collocazione all’interno del dipinto, offre dati interpretativi importanti rispetto all’autografia. La traccia grafica che designa la paternità dell’opera è elemento capitale per stabilire l’autenticità, e il considerarla come film pittorico, soggetto ai fattori d’invecchiamento e caratteristiche materiche affini a qualsivoglia stesura di colore, indagabile con la diagnostica scientifica, arricchisce i dati a disposizione dell’esperto, chiarendo eventuali ambiguità.