Visita Canova-Thorvaldsen, con Simona Bartolena

Visita Canova-Thorvaldsen, con Simona Bartolena

 

Nell’ambito del corso sulla Pittura italiana dell’Ottocento, una uscita didattica con Simona Bartolena, per un’analisi del Neoclassicismo attraverso la produzione del suo massimo esponente Antonio Canova, tenendo il contesto pittorico in primo piano per tracciarne rapporti e debiti.

E’ un’età di rinnovamento dell’arte italiana ed europea quella tra illuminismo e neoclassicismo, dove il neoclassicismo con le sue caratteristiche teoriche e pratiche porta alla riscoperta e all’interpretazione dell’antico in senso etico oltre che estetico.

Una “grande scuola del mondo”, dove l’attività del Grandtourista accelera il crearsi di un gusto e il diffondersi di una cultura che vede Roma, Napoli tra i centri maggiori e successivamente Milano, che in età napoleonica traccia un’urbanistica moderna e assume un ruolo di primo piano come centro degli scambi economici e culturali con l’Europa.

Lungi dall’essere un secolo polveroso, l’Ottocento è un’epoca dinamica e moderna, nel cui terreno nasce la nostra società e il nostro pensiero.

Gallerie d’Italia
piazza della Scala
venerdì 13 marzo 
ore 9.30 ritrovo davanti all’ingresso 
inizio visita entro le ore 10
ore 12.30 fine visita 

Visite guidate a mostre, musei, case d’asta

 

“La mostra Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna rappresenta, sia per l’importanza e la bellezza delle opere esposte, che per la grande rilevanza scientifica, una straordinaria occasione di conoscenza della scultura tra Sette e Ottocento.
Un periodo in cui quest’arte ha conosciuto una decisiva trasformazione grazie al genio dell’italiano Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) e del danese Bertel Thorvaldsen (Copenaghen 1770 – 1844), protagonisti e rivali sulla scena ancora grandiosa di una Roma cosmopolita dove hanno avuto modo di confrontarsi con i valori universali della classicità e dell’antico. Furono infatti riconosciuti e celebrati come i “classici moderni”, capaci di trasformare l’idea stessa della scultura e la sua tecnica, creando capolavori immortali che sono diventati, anche perché continuamente riprodotti, amati e popolari in tutto il mondo.

La prestigiosa collaborazione con il Thorvaldsens Museum di Copenaghen e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, il contributo di prestiti fondamentali concessi da importanti musei italiani e stranieri, ma anche da esclusive collezioni private, hanno reso possibile confrontare, per la prima volta in una mostra, i due artisti, seguendoli nel loro affascinante percorso biografico e creativo.

La prestigiosa collaborazione con il Thorvaldsens Museum di Copenaghen e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, il contributo di prestiti fondamentali concessi da importanti musei italiani e stranieri, ma anche da esclusive collezioni private, hanno reso possibile confrontare, per la prima volta in una mostra, i due artisti, seguendoli nel loro affascinante percorso biografico e creativo.
Il paragone era avvenuto originariamente a Roma, dove hanno trascorso la maggior parte della loro vita e raggiunto la celebrità grazie a una carriera straordinaria. Canova vi si era trasferito nel 1781 da Venezia, mentre il più giovane Thorvaldsen lo raggiungerà nel 1797 da Copenaghen. Nei due decenni successivi e oltre, quando la loro presenza ha fatto di Roma la capitale della scultura moderna, furono rivali e si sfidarono sugli stessi motivi e soggetti, dandone ciascuno la propria originale interpretazione. Si trattava delle figure dell’antica mitologia che, come le Grazie, Amore e Psiche, Venere, Ebe, rappresentavano nell’immaginario collettivo occidentale l’incarnazione dei grandi temi universali della vita e della morte, come il breve percorso della giovinezza, l’incanto della bellezza, le lusinghe e le delusioni dell’amore.

La possibilità di radunare le loro statue più belle ci ha permesso di allestire un vero Olimpo di marmo, emblema di una civiltà che guardava all’antico, ma che aspirava nello stesso tempo alla modernità. Canova è stato l’artista rivoluzionario, capace di assegnare alla scultura il primato sulle altre arti, attraverso il confronto e il superamento degli antichi. Thorvaldsen, studiando l’opera e la strategia del rivale, si è ispirato a un’idea più austera e nostalgica della classicità, avviando una nuova epoca dell’arte nordica dominata dal fascino intramontabile del mondo mediterraneo.”

[ cit. https://www.gallerieditalia.com/it/milano/mostra-canova-thorvaldsen/ ]