Seurat-Van Gogh-Mondrian. Il Post Impressionismo in Europa - a cura di Stefano Zuffi

Seurat-Van Gogh-Mondrian. Il Post Impressionismo in Europa – a cura di Stefano Zuffi

Ascoltate l’intervista su Rai Radio3 rilasciata da Stefano Zuffi (nostro docente per la Pittura antica) e Simona Bartolena (nostra docente per la pittura dell’Ottocento):

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La mostra a cura di Stefano Zuffi è un’anteprima europea che vedrà esposti 70 incredibili capolavori conservati al Kröller Müller Museum di Otterlo, tra cui il famoso Autoritratto di Van Gogh (1887), la Domenica a Port-en-Bessin di Seurat (1888), la nota La sala da pranzo di Signac (1886-87), e la Composizione con rosso, giallo e blu di Mondrian (1927). 

La mostra veronese è un’occasione unica per ammirare il patrimonio del Kröller-Müller e le opere dei grandi artisti in esso contenute. Grande spazio è dato in mostra anche agli esperimenti scientifici sul colore, ai processi ottico-visuali e alla fotografia, la cui invenzione è legata strettamente alla tecnica divisionista.

La mostra si apre con “l’artista-chiave” del post-impressionismo, Georges Seurat. Pittore dalla vita breve (muore a soli trentadue anni) e dallo stile raffinatissimo che mette a punto una complessa e rigorosa teoria scientifica sui rapporti tra luce e colore: nasce così il Pointillisme. 

La seconda sala mette in luce lo sviluppo internazionale del “colore diviso” e l’apertura verso nuovi soggetti. Nato prima di tutto come metodo d’indagine della realtà, il pointillisme viene applicato inizialmente ai paesaggi, presto, tuttavia, la tecnica del colore diviso si apre a nuovi scenari. 

Proseguendo nelle sale sono esposte opere del Simbolismo L’interprete più autorevole è Maurice Denis, che trasferisce la tecnica dei “nabis” (il gruppo di cui Denis era stato tra i fondatori, insieme a Gauguin) a temi di forte slancio ideale.

Una sezione è dedicata alla bruciante avventura umana di Vincent Van Gogh e infine l’ultimo capitolo dell’esposizione è dedicato alla scelta radicale di Piet Mondrian, che negli anni della Prima Guerra Mondiale compie il passaggio all’astrattismo, suddividendo il campo della tela in riquadri di colore.  

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